giovedì 9 settembre 2010

FERRAGOSTO

Ecco il testo inviato da Manuel. che ci racconta una sua esperienza estiva.
Ciao!come va?La scuola sta quasi per ricominciare e spero di non essere troppo in ritardo a raccontarvi una delle mie esperienze vissute quest’estate.
Vi vorrei raccontare come ho passato

IL FERRAGOSTO

La mia famiglia aveva deciso di trascorrere la settimana di ferragosto al mare ma, a causa di un infortunio a mio papà, il programma è cambiato.
Abbiamo raggiunto i miei nonni in campagna.
La nostra casa si trova in un piccolo paese in Piemonte, in provincia di Alessandria, si chiama Ponassi. Ci sono un gruppo di case sopra una collina, ci sono tanti prati e alberi e niente confusione.
Il giorno di ferragosto abbiamo fatto una piccola gita. Siamo andati a pranzo in un ristorante distante venti chilometri da Ponassi.
Abbiamo attraversato il parco delle Capanne di Marcarolo, situato nell’appennino ligure-piemontese, dove abbiamo ammirato un bellissimo paesaggio.
In nostra compagnia c’erano altre persone, eravamo in dodici. Tra di noi c’erano due persone del posto, che mi hanno raccontato cose molto interessanti.
Pochi chilometri prima del ristorante c’è una località che si chiama Benedica. Lì c’è il sacrario in ricordo dei “Martiri della Benedicta”.
Mi hanno spiegato, questi signori nostri amici, che nel 1945 furono uccisi cento ragazzi dai diciotto ai venticinque anni. Erano partigiani. Io non ho capito benissimo ciò che mi spiegavano, ma mi hanno detto che combattevano per liberare l’Italia dagli occupanti nazisti e dalla dittatura fascista. C’erano i loro nomi incisi su dei lastroni di marmo.
Ci hanno raccontato anche che un ragazzo era riuscito a sopravvivere nascondersi nella corteccia di un vecchio albero, ed essendo l’unico sopravvissuto ha potuto raccontare la triste fine di questi suoi cento compagni, spiegando che i tedeschi avevano fatto scavare loro due grandi fosse, che si riescono ancora a vedere (adesso sono delimitate da una grossa catena di ferro) dove, dopo averli fucilati, li avrebbero sepolti.
Una volta all’anno in questo posto viene il Presidente della Repubblica a ricordarli ed a rendere loro omaggio.
Dopo aver trascorso una bella giornata in compagnia, verso sera siamo tornati alla nostra casa di campagna.